Secondo gli illustri componenti del Comitato SI strada, recentemente impegnati in improbabili volantinaggi, la Vigevano-Malpensa è la panacea di tutti i mali della nostra zona. Per sostenere la loro posizione (che è tutto fuorché priva di interessi particolari) raccontano un sacco di balle che ci sentiamo in dovere di smontare una per una:
Solo alcuni agricoltori sono contrari per ragioni personali
FALSO!
Tutte le sigle sindacali del comparto agricolo (Coldiretti, CIA, Copagri, ecc) dicono NO alla Vigevano – Malpensa.
Rinunciare alla Vigevano-Malpensa significa rendere inutile il nuovo ponte sul Ticino.
FALSO!
Il nuovo ponte sul Ticino, che era un progetto della Provincia – e non di Anas – nasce con l’obiettivo di permettere il raddoppio della linea ferroviaria MI-MO sul ponte esistente.
La tangenziale non distruggerà il territorio.
FALSO!
• La superstrada consumerà un totale di 1.266.884 metri quadrati in area agricola (99% del tracciato) e solamente 10.598 metri quadrati in area urbana (1% del tracciato).
• Il progetto Anas scavalcherà il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo con un mega viadotto, arrecando un grave danno al paesaggio.
• La superstrada passerà a poche centinaia di metri dall’abitato di Castelletto di Abbiategrasso, peggiorando la qualità della vita dei residenti.
• Ad Abbiategrasso gli abitanti del quartiere Erthos saranno accerchiati da due arterie stradali (la via Dante e la superstrada) e la loro qualità della vita non migliorerà.
• La superstrada soffocherà completamente Albairate a causa di svincoli su più livelli e di tipo autostradale.
• La superstrada passerà a poche centinaia di metri dalle ville storiche di Cassinetta di Lugagnano e di Robecco su Naviglio e dall’alzaia, arrecando un gravissimo danno al turismo.
• La superstrada – che non sarà interrata e in galleria – passerà accanto all’abitato di Castellazzo de’ Barzi, peggiorando la qualità della vita dei residenti.
Dire SI alla strada significa dire SI allo sviluppo.
FALSO!
Nel 2015 lo sviluppo passa attraverso gli investimenti in ricerca e innovazione e non è favorito dalla costruzione di tangenziali, soprattutto in un territorio come quello della Lombardia che è ormai saturo di cemento e infrastrutture.
Affermare continuamente che lo sviluppo economico è vincolato esclusivamente alla costruzione di nuove infrastrutture significa essere fermi agli anni 50 e non prendere atto che le scelte da fare oggi sono altre.
Le infrastrutture sono indispensabili per l’industria che è la più importante fonte di lavoro.
FALSO!
La storia recente della nostra zona è segnata da un declino costante del settore industriale. Se molte persone sono in cassa integrazione o hanno perso il lavoro è perchè gli industriali abbiatensi non sono stati capaci di essere competitivi e non hanno realizzato investimenti vincenti.
Le difficoltà dell’industria abbiatense non sono imputabili alla mancanza di una superstrada.
Per contro invece il nostro comparto agroalimentare sta vivendo un momento di forte espansione, con la nascita di aziende agricole di eccellenza che hanno investito e stanno investendo nel settore del bio, senza dimenticare quelle già presenti che hanno scelto di abbandonare la loro produzione tradizionale per passare al biologico. Queste aziende creano occupazione di qualità.
Un’infrastruttura di questo tipo andrebbe a intaccarle pesantemente e in alcuni casi ad affossarle del tutto.
Comitato NO Tangenziale di Abbiategrasso