Pubblichiamo di seguito il testo della lettera che abbiamo inviato al Parlamento europeo per sollecitare una risposta ufficiale alla nostra petizione da parte del Governo italiano, in particolare dei Ministri Costa e Toninelli, responsabili per l’iter autorizzativo della superstrada.
Abbiategrasso, 2 luglio 2019
All’attenzione del Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo
Oggetto: Richiesta di intervento urgente del nuovo Presidente della Commissione PETI in merito alla mancata risposta da parte delle autorità italiane alla petizione n. 0090/2017
Gentile Presidente,
Le scriviamo per sollecitare il suo intervento urgente presso le competenti autorità italiane in merito alla petizione in oggetto affinché forniscano i chiarimenti dovuti in relazione al progetto infrastrutturale a cui ci opponiamo da ormai vent’anni.
Dobbiamo purtroppo constatare che dall’11 ottobre 2017, vale a dire dal giorno della nostra prima audizione a Bruxelles, nessuna autorità coinvolta nella procedura di autorizzazione della superstrada c.d. “Vigevano-Magenta” ha risposto ufficialmente alle istanze che abbiamo presentato al Parlamento europeo.
Inoltre, siamo costretti ad attirare la sua attenzione sul fatto che, a quanto ci risulta, non avendo ricevuto alcuna comunicazione in tal senso, risposte non dovrebbero essere arrivate nemmeno all’On. Cecilia Wikström (Presidente della Commissione PETI durante l’8a legislatura) e/o ai deputati europei che ci avevano dato sostegno durante la nostra audizione.
Riteniamo spiacevole che anche gli attuali Ministri dell’Ambiente e dei Trasporti, Sergio Costa e Danilo Toninelli, al pari dei loro predecessori Luca Galletti e Graziano Delrio, si siano finora sottratti a un vero confronto diretto con i Comitati NO Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano e che, esattamente come i loro predecessori, non abbiano ancora compreso la necessità di garantire la massima tutela al patrimonio ambientale e alla ricchezza storico-culturale di questo territorio.
Reputiamo inaccettabile che i suddetti Ministri della Repubblica, analogamente al Governo della Regione Lombardia, non abbiamo compreso che per garantire un futuro sostenibile a questo territorio, anche sul piano economico-sociale, occorre abbandonare progetti infrastrutturali come la superstrada Vigevano- Magenta.
Opere di questo genere non farebbero altro che incentivare la circolazione di un maggior numero di veicoli stradali a discapito della qualità dell’aria nell’Abbiatense e nel Magentino, un territorio continuamente interessato dai superamenti dei valori limite di inquinanti atmosferici (PM10, NO2, O3) pericolosi per la salute umana e per il mantenimento di un ambiente salubre.
Inoltre, anche al fine di attuare l’Accordo di Parigi sul clima nel prossimo decennio e quello di realizzare l’obiettivo dell’Unione europea di realizzare un’economia climaticamente neutra entro il 2050, i suddetti Ministri, e insieme a loro numerosi amministratori locali e regionali, dovrebbero comprendere che sarebbe invece il caso di agire al più presto e con risolutezza sul fronte della mobilità pubblica, che dovrebbe essere sempre più integrata, pulita, a zero e basse emissioni.
Noi, a questo proposito, invochiamo da sempre il rafforzamento del trasporto su rotaia, in particolare il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara-Alessandria, insieme alla realizzazione di una rete intercomunale di piste ciclabili.
Vorremmo far rilevare che, a quanto ci risulta, il progetto esecutivo della superstrada Vigevano-Magenta sarebbe attualmente in corso di “validazione” da parte del Ministero dell’Ambiente.
Desideriamo farle presente, inoltre, che in opposizione al progetto sono stati presentati presso il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia (TAR Lombardia) cinque ricorsi da parte dei seguenti soggetti:
❖ Comune di Albairate (MI);
❖ Comune di Cassinetta di Lugagnano (MI);
❖ Parco Lombardo della Valle del Ticino;
❖ Città Metropolitana di Milano;
❖ Parco Agricolo Sud Milano,
❖ Alcuni agricoltori;
❖ 57 cittadini insieme ad associazioni ambientaliste (e.g. Legambiente Lombardia);
La informiamo che la prima udienza di merito è stata fissata presso il TAR Lombardia e che tale udienza avrà luogo il 30 ottobre 2019.
A questo proposito le inviamo, in allegato, il ricorso da noi presentato al TAR Lombardia il 17 ottobre 2018, insieme a due documenti che riportano gli studi scientifici di appoggio alla nostra azione legale.
Auspichiamo pertanto che i Ministri Costa e Toninelli intervengano al più presto con una risposta ufficiale alla nostra petizione, affinché chiariscano se, a loro avviso, il progetto di superstrada Vigevano-Malpensa è compatibile con la necessità di garantire a tutti i cittadini il diritto di respirare aria pulita, con quella di contrastare l’emergenza climatica, con quella di fermare il consumo di suolo in Lombardia e in Italia, di tutelare la biodiversità nel Parco del Ticino e di valorizzare l’agricoltura di qualità nel Parco Agricolo Sud Milano.
Inoltre, preghiamo la Commissione europea, oltre i suddetti Ministri, di chiarire se il progetto di superstrada Vigevano-Malpensa è compatibile con l’obiettivo di garantire il miglior utilizzo possibile delle risorse finanziarie dell’Unione e, insieme a questo, quello di assicurare la migliore realizzazione possibile del progetto di riqualificazione dei Navigli Lombardi, che è stato co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) con 25 milioni di euro.
Noi riteniamo che tale progetto, co-finanziato dall’UE e finalizzato a consentire ai cittadini di riscoprire le aree naturali del nostro territorio, debba squalificare in partenza ogni tentativo di realizzare la superstrada Vigevano-Magenta, dal momento che quest’ultima andrebbe a infliggere un colpo di grazia proprio ai Navigli Lombardi e alla loro riqualificazione.
Nell’anno in cui si celebrano i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci – il cui genio ha plasmato i Navigli Lombardi e ha definito la maniera in cui le acque dell’Abbiatense sono state governate nel corso dei secoli – e mentre sono in corso tentativi di valorizzazione ambientale e turistica di questo patrimonio anche grazie al sostegno dell’Unione europea, sarebbe davvero tragico assistere alla costruzione di imponenti cavalcavia in corrispondenza di alcuni tratti del Naviglio Grande e del Naviglio di Bereguardo.
Alla luce di tutto quanto precede, rimaniamo in attesa dei chiarimenti del caso e chiediamo di poter rivalutare la nostra petizione in audizione al Parlamento europeo, non appena la nuova Commissione per le petizioni si sarà insediata.
Distinti saluti,
Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano