“LO VUOLE IL TERRITORIO”.
Questo è il mantra dei sindaci del SI che, a spese dei loro concittadini, fanno i pendolari tra la Lombardia e Roma per fare pressione sui Ministeri affinché facciano partire i cantieri della Superstrada “Ozzero/Magenta”, che d’ora in avanti chiameremo “la strada che non va a Milano”.
In realtà il territorio non è così compatto nel volere questa infrastruttura.
Lo testimoniano i cinque ricorsi pendenti presso il TAR Lombardia promossi dai comuni di Albairate e di Cassinetta, insieme a 57 cittadini (in rappresentanza di 13.600 firme di cittadini contrari), alle associazioni ambientaliste, agli agricoltori, alla Città Metropolitana di Milano, al Parco Agricolo Sud e al Parco del Ticino. E lo dimostra anche la nostra petizione che, ancora in corso al Parlamento europeo, negli anni è stata sostenuta da migliaia di cittadini.
Gli abitanti del Territorio, casomai, vorrebbero potersi spostare agevolmente con mezzi pubblici efficienti, puntuali e non inquinanti, lungo strade ben fatte e scorrevoli che, grazie a piccoli interventi di riqualificazione più volte suggeriti, possono risolvere, in tempi molto più rapidi rispetto alla “strada che non va a Milano” , i problemi di viabilità della zona senza snaturarla e con costi notevolmente inferiori.
Non erano sicuramente d’accordo con la continua cementificazione del territorio quei cittadini che sabato 14 dicembre hanno manifestato contro il progetto di Superstrada e contro gli abnormi piani di “parchi commerciali” dell’area ATS2 che incombono sull’Abbiatense. Purtroppo questi amministratori fanno orecchie da mercante verso questa parte di cittadini ma hanno orecchie finissime per ascoltare chi ha motivazioni economiche ben precise e nessun interesse a fermare il consumo di suolo che porterà l’Abbiatense a somigliare sempre più a una squallida e triste periferia, molto simile alle altre che già ben conosciamo.
Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano