BASTA CON IL GREENWASHING DI REGIONE LOMBARDIA!

In questi anni ne abbiamo viste di tutti i colori. I padrini politici della Vigevano-Malpensa ci hanno provato in tutti i modi a vendere all’opinione pubblica un progetto di Superstrada che nulla ha a che fare con la risoluzione dei problemi di traffico del territorio abbiatense.  

Mai però, nel bel mezzo della più grave crisi sanitaria dell’ultimo secolo, avremmo pensato di dover commentare il goffo tentativo della giunta regionale di spacciare come “strategico” un progetto che oggi come oggi andrebbe solamente cancellato, senza alcuna esitazione e in tutte le sue parti. 

Difendere l’innesto di ulteriori grandi opere come la Vigevano-Malpensa nel contesto lombardo, già saturo di infrastrutture stradali di ogni tipo, significa non aver compreso la lezione, estremamente dura, che la natura ci sta impartendo con il Covid-19

Perpetuare la mobilità fondata sul dominio dell’auto privata, a discapito del trasporto pubblico e delle modalità di trasporto attive, e continuare a consumare territorio, danneggiando gli ecosistemi e la biodiversità, significa compiere scelte che oggi non possiamo più permetterci.

Peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo scegliendo, nonostante l’emergenza in corso, di investire per l’ennesima volta sul trasporto su gomma, significa vivere una realtà al 100% scollegata da quella che il Covid-19 ci ha sbattuto in faccia.

A fronte delle recenti dichiarazioni degli Assessori Terzi e Cattaneo, responsabili per i trasporti, le politiche ambientali e climatiche, possiamo solo pensare che la Giunta regionale viva in un mondo fatato e Covid-free, dove la classe politica procede spedita con il solito business as usual come se niente fosse. 

Altrimenti non si spiegherebbero le sparate della Terzi sulla “strategicità” della Vigevano-Magenta in ottica Olimpiadi invernali Milano-Cortina. All’assessore ai trasporti, che sui social in merito all’affaire Superstrada dipinge la Lombardia come “vittima” (dei ricorsi, della burocrazia, dell’inefficienza del Ministeri, etc) chiederemmo di fornirci dati puntuali a sostegno delle sue uscite propagandistiche di quantificare i flussi di traffico previsti dalla Lomellina alle Dolomiti per l’evento del 2026. 

E Cattaneo, anche lui, deve per forza vivere in una dimensione parallela, altrimenti certe cose non le direbbe. Come spiegare se no le sue dichiarazioni secondo cui il progetto “renderà più fluido il traffico della zona” e “contribuirà a sgravare la congestione in un’area di particolare pregio ambientale”? Nel mondo normale, piegato dalla crisi ambientale e climatica prima ancora che dalla pandemia, chiunque cercasse di dipingere un progetto destinato ad aumentare il traffico, le emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici e a sventrare il territorio di due parchi (del Ticino e Agricolo Sud Milano) non potrebbe che essere tacciato di fare una becera operazione di greenwashing. 

Eppure la Giunta Fontana insiste nel mettere sul piatto questi argomenti. Peraltro in modo piuttosto imbarazzante, sperando che i lombardi se la bevano, ancora una volta, la storiella della superstrada salvifica per lo sviluppo del territorio e per lo splendido futuro dei suoi abitanti. 

Ma per fortuna sempre più cittadini stanno capendo che la ripresa non può fondarsi sulle ricette del passato e alle storielle credono sempre meno. Oggi anche in questa parte di Lombardia si leva con forza la richiesta di avere un sistema sanitario pubblico rafforzato, che assicuri il diritto alla salute per tutti senza discriminazioni, e una mobilità pubblica integrata e a zero emissioni, all’altezza delle trasformazioni che ci attendono nei prossimi anni. 

Perciò i vari Fontana, Terzi e Cattaneo, anziché impelagarsi in sparate senza senso e in improbabili tentativi di greenwashing, farebbero meglio a prendere sul serio la necessità di fornire delle risposte serie ai veri bisogni delle comunità che sono chiamati ad amministrare, che a differenza loro gli effetti della pandemia sulla vita di tutti i giorni li conoscono purtroppo anche molto bene.

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud  Milano