La Conferenza dei Servizi riguardante il progetto ANAS di superstrada Ozzero/Magenta, indetta e portata a termine dal Commissario Straordinario di nomina governativa, si è chiusa con il suo parere favorevole. Di fatto dando via libera ad un ulteriore passaggio procedurale volto a finalizzare il progetto.
Giovedì 4 maggio presso l’aula consiliare di Albairate, in presenza dell’avv. Veronica Dini, i sindaci di Albairate e Cassinetta di Lugagnano hanno illustrato i motivi per i quali hanno deciso di ricorrere, insieme ai cittadini del territorio, al TAR Lombardia con la richiesta di annullamento della “determinazione motivata di conclusione della conferenza dei servizi”.
Una vera folla di persone si è presentata per l’occasione. Dopo un’informazione esaustiva dei motivi e delle implicazioni che comporta un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, ben 130 cittadini del territorio si sono presentati per firmare la procura legale.
Una “valanga umana” che la dice lunga sul fatto che la battaglia contro la Superstrada sia particolarmente sentita da una buona parte degli abitanti che nelle nostre zone.
Un ricorso al TAR non è una mera raccolta di firme. Che una quantità notevole di cittadini abbia deciso di contrastare per vie legali la realizzazione di una grande infrastruttura ci fa ben supporre che l’avversione all’opera abbia tuttora profonde radici di resistenza di popolo.
Il commissario straordinario Ing. Eutimio Mucilli, alto dirigente ANAS (che per questo motivo riteniamo in plateale conflitto di interessi) non ha tenuto in alcun conto delle critiche, osservazioni e pareri negativi pervenutigli da parte di Città Metropolitana, Parco Agricolo Sud, Parco del Ticino, di alcuni enti gestori di servizi oltre ai comuni di Albairate e Cassinetta.
Semplicemente ha “tirato diritto” avallando un’opera che si basa su prescrizioni di un progetto preliminare del 2008 (alcuni pareri anche precedenti) ignorando bellamente che nel frattempo il mondo è cambiato; che le priorità sono altre e che la transizione ecologica non è solo una frase da buttare lì a casaccio ma comincia ad essere un dovere da parte di una comunità che deve fare i conti e i cambiamenti climatici, il costante consumo di suolo fertile e con le crisi idriche (anche qui a chi importa se con la costruzione di una superstrada vengono stravolti i reticoli idrici che hanno reso straordinariamente produttiva l’agricoltura della nostra zona fin dal medioevo? Dove troveranno l’acqua i nostri agricoltori?)
Di questo famigerato progetto a tutt’oggi esistono solo due certezze:
- la superstrada non va Milano;
- il costo dell’opera che congiunge Ozzero a Magenta è passato 220 a 328 milioni di euro;
La battaglia contro questa infrastruttura diventerà più stringente nei prossimi mesi.
Insieme ai molti cittadini e a tutte le realtà contrarie alla realizzazione dell’opera non ci potremo sottrarre al dovere di lottare uniti per contrastare la devastazione del nostro territorio.
Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano