Strade e superstrade: la posizione di ambientalisti e amministratori
“Chi semina strade raccoglie traffico”, questa la provocazione della serata organizzata da Legambiente Terre di Parchi sotto il patrocinio del Comune e che ha riscontrato l’interesse di molti cittadini e amministratori locali. Erano infatti presenti il neo sindaco di Ozzero Guglielmo Villani e di Albairate Giovanni Pioltini, gli assessori di Abbiategrasso al Territorio Giovanni Brusati e alla Mobilità Emanuele Granziero, e consiglieri di Abbiategrasso, Robecco e Binasco.
Gli spunti per il dibattito sono stati molti, primo fra tutti quello caldissimo della superstrada Magenta – Vigevano. Legambiente, prima di entrare nel vivo della vertenza, ha voluto appositamente inquadrare questa problematica in una cornice più ampia dando la parola all’ autore Roberto Cuda del libro “Strade senza uscita” e al presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine.
Roberto Cuda ha infatti svelato gli intrecci tra concessioni autostradali, imprese di costruzione e classe politica dirigente: una lunga storia di affari tutta italiana, senza una pianificazione nazionale e regionale nel campo dei trasporti, con la sola logica di costruire consenso elettorale a danno del contribuente e del territorio. Fatto paradossale: la Lombardia vuole raddoppiare la propria dotazione di autostrade in tempi di crisi economica generale e dell’auto in particolare.
“Gli stessi fondi di investimento globali non sono più interessati a questo tipo di operazioni perché abbiamo un sistema saturo di auto e le immatricolazioni stanno calando, oltre al fatto che il modello di economia matura tipico dei paesi occidentali sta andando verso nuove forme di società, non più basata sul movimento delle persone e delle merci”. E di fatti lo provano i fallimenti dei progetti stradali basati sul project financing, modello fallito perché alla fine nessuna opera si è ripagata da sola (cioè con i pedaggi) ma ha avuto sempre bisogno di un forte aiuto di capitali pubblici. Alla fine, come sempre, paga Pantalone.
Damiano Di Simine ha poi focalizzato il suo intervento sulla situazione lombarda, mostrando le assurdità di progetti regionali come la Broni-Mortara, la BreBeMi o la pedemontana, propagandati con una retorica che alla prova dei fatti non regge davanti alle reali necessità dei territori che attraversano.
Di Simine ha puntato il dito contro una logica additiva secondo cui si aggiungono sempre nuove strade e non se ne riqualifica mai una, come potrebbe essere il caso per alcuni tratti del percorso Milano-Vigevano. E contro lo spreco di denaro pubblico che in tempi di crisi dovrebbe essere indirizzato verso servizi più importanti ed essenziali. E infine contro l’enorme consumo di suolo, visto che l’ultimo Rapporto ISPRA addebita alle infrastrutture quasi il 60% del consumo di suolo in Italia, un dato così sbalorditivo che persino gli ambientalisti stentano ad immaginare. Ma in realtà è sotto gli occhi di tutti. Si pensi solo alla bolla speculativa innescata da Expo che sta giustificando connessioni stradali in ogni dove o al prolungamento della Malpensa-Boffalora che dovrebbe servire un aeroporto depotenziato e abbandonato in un angolo dell’Europa.
Il dibattito, moderato da Paolo Lozza, ha visto i seguenti interventi di cui riportiamo una sintesi:
Gianni Pioltini che ha ribadito la netta contrarietà del progetto di prolungamento della Malpensa-Magenta verso Vigevano perchè il proprio comune verrebbe strangolato da un vero e proprio cappio autostradale, a tutto danno della propria campagna e del paesaggio di cui gode. Si è impegnato a ricostituire un tavolo tra i Comuni per far presente la propria posizione e a mettere in atto una campagna di comunicazione mirata.
Il Sindaco di Ozzero che – pur condividendo le preoccupazioni di Pioltini per l’impatto ambientale – ha affermato il proprio assenso alla riqualificazione in sede del tratto sul proprio territorio, a beneficio dell’area industriale.
L’assessore Giovanni Brusati che ha da una parte ha confermato la volontà di risolvere il problema della congestione della via Dante, dall’altra si è dichiarato contrario al progetto di circonvallazione tal quale senza la possibilità di concordarlo con gli enti superiori. Su specifica domanda di Legambiente ha precisato che l’enorme territorio che verrebbe racchiuso dalla nuova ipotetica circonvallazione non verrà destinato ad edificazione dal nuovo Pgt e che, se non esisteranno sistemi altrettanto efficaci, chiederà che quest’area rientri in zona Parco e non più IC.
L’assessore Emanuele Granziero ha colto l’occasione per informare di una serie di prossime iniziative cittadine che promuoveranno o incentiveranno l’uso sostenibile dei mezzi, tra cui la sperimentazione di un servizio di car sharing, la chiusura di piazza Castello e l’audizione in consiglio regionale sulla questione della linea ferroviaria Milano Mortara.
Legambiente ha quindi espresso la propria contrarietà al progetto di prolungamento della superstrada perché inutile, dannosa e simbolo degli sprechi e del malaffare della nostra politica e ha chiesto ai Sindaci di informare periodicamente associazioni e comitati sui risultati dei tavoli regionali, premendo affinché portino l’istanza del potenziamento della linea ferroviaria Milano – Mortara visto che l’assessore regionale di riferimento è lo stesso.
Il Comitato NOTang, oltre a distribuire il “bigino” sulla superstrada per fare un po’ di chiarezza sull’argomento viste le tante falsità circolanti in città, affiancandosi a Legambiente ha ribadito la propria posizione assolutamente contraria al progetto e ha chiesto hai sindaci di farsi portavoce di questa posizione.
Un agricoltore locale ha denunciato i danni alla rete di irrigazione che tutte queste opere stradali creano alle aziende agricole.
Domenico Finiguerra ha infine ripercorso brevemente la storia di questo progetto e della battaglia portata avanti da Cassinetta e Albairate, i due comuni più danneggiati, svelando che l’inclusione di Abbiategrasso fu solo una mossa strategica per giustificare il progetto. Approfittando delle parole dell’assessore Brusati, ha chiesto che il Comune dichiarasse in modo ufficiale la propria contrarietà al progetto tal quale.
Fonte: Legambiente Abbiategrasso