Gentile direttore,
sono Anna Baroni e ho una piccola azienda agricola biologica a conduzione familiare con agriturismo e fattoria didattica (l’Aia) in una cascina denominata Cascina dei Piatti, che ha terreni in ben 2 Parchi (del Ticino ed Agricolo Sud Mi ), si trova sul Naviglio Grande ed è uno dei 4 nuclei antichi che ha formato il paese di Cassinetta di Lugagnano diventato recentemente 2° borgo più bello d’Italia nella provincia di Milano, insieme a Morimondo.
Le scrivo perché vorrei raccontare in breve ma in modo spero efficace, a lei ed ai suoi lettori, la STORIA della nostra cascina, delle nostre campagne e della nostra cultura contadina.
Nel corso dei secoli i vari proprietari di questa cascina hanno apportato migliorie con la costruzione di canali e fontanili per rendere i terreni irrigui e quindi più produttivi: alla fine del 1800 la famiglia Negri (di cui Gaetano 3° sindaco di Milano) sotto-passando con un nuovo cavo il Naviglio, opera eccezionale per quei tempi, diede la possibilità di irrigare le campagne a nord di Abbiategrasso che non erano raggiungibili dai fontanili come la zona della Caprera o di palazzo Arconati.
Questi proprietari di fondi ,quando davano in “Consegna” all’affittuario (fittavolo) i loro terreni da coltivare, come premessa al contratto chiedevano di “far lavorare il fondo come un buon padre di famiglia e da esperto agricoltore seguendo ogni anno le relative colture, il loro conveniente ingresso nei terreni , migliorandoli e non deteriorandoli”: in un terreno coltivato era più importante mantenere la fertilità del suolo piuttosto che lo sfruttamento per aumentarne la produttività.
Tutto questo che è parte del passato e molto altro come ben descritto da Mario Comincini nel suo “I segni della storia le voci della memoria –Cassinetta e Lugagnano” della soc. st.abbiatense forse non servirà a far cambiare idea a chi ha già deciso il tracciato di una superstrada e neppure forse servirà conoscere quanto facciano oggi gli agricoltori, i veri agricoltori, per produrre cibi sani nel rispetto dell’ambiente.
La nostra azienda ha abbandonato da tempo la monocoltura del mais ed ha ritrovato anche attraverso gli insegnamenti del passato quelle buone pratiche agronomiche che danno la possibilità di coltivare senza l’uso dei pesticidi, facendo le opportune rotazioni nelle coltivazioni, scegliendo piante “naturalmente”resistenti a malattie ,facendo consociazioni utili. Per questo motivo abbiamo aderito in modo convinto alla sperimentazione nella coltivazione di “11 grani antichi” di frumenti in miscuglio, propostaci dal DESR (distretto di economia solidale rurale) e sotto la guida di AIAB (ass. it. agricoltura biologica). Tutto questo perché da questi frumenti, selezionati negli anni 20-30 del secolo scorso da un famoso agronomo, Nazareno Strampelli, si ottiene una farina con un glutine debole che lavorata con particolari lieviti madre danno un pane più facilmente digeribile che viene venduto al mercato contadino o ai GAS.
Ebbene il campo su cui abbiamo coltivato gli “11 grani” filmato anche, di recente, dalla troupe di Ermanno Olmi per un documentario proprio per EXPO 2015-NUTRIRE IL PIANETA… è uno di quelli su cui è stata “tracciata” una strada che cancellerà per sempre, senza via di ritorno, storie, culture e tradizioni millenarie.
Io e la mia famiglia cercheremo nei prossimi mesi , facendo uso anche dei moderni mezzi di comunicazione come i recenti video su youtube girati nelle nostre campagne e dedicati al prezioso “Giro delle Acque” (che stanno avendo moltissime visualizzazioni) così come le interviste fatte agli agricoltori, di informare i cittadini sulla prevista Superstrada e su tutto quello che ne potrebbe derivare.
Cordiali saluti,
Anna Baroni
Cassinetta di Lugagnano 22.07.2014