Lettera pubblicata su Ordine e Libertà del 25 luglio 2014
Egr. direttore, la presente come modesto contributo al dibattito promosso dal suo giornale sulla necessità di realizzare il collegamento viabilistico Vigevano-Abbiategrasso-Malpensa.
Da oltre cinquant’anni conduco in affitto, con la mia famiglia, una azienda agricola in territorio di Albairate.
Si tratta di una azienda ad indirizzo cerealicolo-zootecnico con prati permanenti e cinque ettari ancora coltivati a marcita.
Attualmente il fondo è attraversatp da est a ovest dalla linea ferroviaria Milano-Mortara con relativo sottopasso di recente costruzione, funzionale alla nuova stazione della Bruciata; nel prossimo futuro, probabilmente, anche da nord a sud da un’autostrada con tutte le inevitabili ripercussioni negative che questo comporterebbe. Nelle scorse settimane, come già anticipato dalle pagine del suo giornale, la proprietà del fondo ha ricevuto da parte di ANAS la richiesta di poter accedere agli appezzamenti per effettuare i rilievi necessari alla progettazione definitiva dell’opera. Tempi di risposta, sette giorni. L’amarezza è stata grande nel constatare come il lavoro, che oggi manca ed è un’emergenza sociale, non sia più tutelato. Con un semplice indennizzo (non previsto dalla lettera), basato sul prezzo delle coltivazioni in atto, si cancellano con le ruspe mesi di sacrifici, di speranze, di attesa paziente, di investimenti, di programmazione nelle scelte culturali, di passione per questa attività. Dietro ogni quintale di risone prodotto, dietro ogni litro di latte munto c’è un insieme di questi fattori, c’è la quotidianità di un lavoro che non ci si inventa ma si apprende con fatica giorno per giorno grazie anche all’esperienza maturata in campagna, alla saggezza e ai preziosi consigli che i nostri genitori, agricoltori, ci hanno lasciato. Tutto questo non può essere quantificato, fa parte del nostro patrimonio culturale. Un patrimonio di conoscenze e di comportamenti che rischiamo di perdere, di non poter lasciare alle generazioni future. Complice un’infrastruttura assurda che mette seriamente in discussione l’economicità delle aziende agricole del territorio già messe a dura prova dagli alti costi di produzione, dalla scarsa rimuneratività dei prodotti, dalla burocrazia, dalle recenti e pesanti imposte sui fabbricati rurali, da scelte di politica agricola discutibili (quote latte). La realizzazione di questo collegamento, per come è stato presentato, comporterebbe una divisione di poderi, un ulteriore consumo di suolo, difficoltà di accesso agli appezzamenti lontani dal centro aziendale, nuove aree marginali non più coltivabili e irrigabili, (oggetto poi di discariche abusive con maggiori costi per le amministrazioni comunali). Ma anche, vorrebbe dire interrompere la continuità del reticolo irriguo, modificare l’assetto naturale della falda superficiale, ridurre la capacità di ritenzione idrica dei terreni quindi minore fertilità dei suoli con conseguenti maggiori consumi di acqua. Elementi di pregio che ci consentono di avere produzioni di eccellenza riconosciute e apprezzate nel mondo e di svolgere anche un ruolo sociale verso la collettività. Eventuali risorse dovrebbero essere invece investite con parsimonia e buon senso, puntando invece sulla sostenibilità delle opere da realizzare, migliorando la viabilità dove ci sono situazioni di criticità senza compromettere l’attività agricola, punto di forza per l’economia della zona. La nutrizione del pianeta, tema centrale di EXPO 2015, si realizza mantenendo vive le aziende agricole, invogliando i giovani a rimanere nelle campagne e a ritornare al lavoro della terra. Albairate, che ha sempre mantenuto un forte legame con le proprie radici rurali, non può essere stravolto da un progetto che non è più funzionale a Malpensa ma che serve solo ad Abbiategrasso e Vigevano.
Con forza, con i mezzi a disposizione continuerò ad oppormi a questa inutile infrastruttura. Perché il verde delle nostre campagne non venga definitivamente cancellato dal cemento e dall’asfalto.
Paolo Bielli
Coltivatore diretto – Albairate