Rosate cambia il PGT…
Non ulteriore consumo di suolo ma ritorno di aree all’agricoltura!
Rinuncia degli imprenditori e immobiliari a costruire o “ripensamento” degli amministratori politici sull’eccessivo consumo di suolo? Oppure si può ipotizzare una sinergia delle due fattori, considerate la crisi edilizia e la stasi del settore produttivo, unitamente al peso delle tasse che gravano sui terreni edificabili, ma anche una sensibilità “nuova” degli amministratori. Comunque sia, a Rosate, paesino del Parco Sud con circa 5mila abitanti, il sindaco Daniele Del Ben ha presentato una proposta di variante al Piano di Governo del Territorio (PGT) che da 98mila mq di consumo di suolo previsto, propone una riduzione di 35mila mq: 20mila mq derivanti da residenziale, 9.500 mq da industria e 4.500 da terziario.
Obiettivi dichiarati degli amministratori
Addentrandosi nel testo del documento della Variante, tra gli obiettivi si legge:
– Favorire la diffusione della cultura e della consapevolezza in materia di territorio, ambiente, e paesaggio;
– tutelare la qualità ecologico-ambientale. naturalistica e la salute dei cittadini, ovvero difesa del territorio e ricerca di un equilibrio equo-compatibile dove l’uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni;
– tutelare e valorizzare la qualità paesistico-ambientale del territorio comunale ovvero indirizzare lo sviluppo edilizio secondo le reali necessità dei cittadini evitando inutile consumo di suolo e nel rispetto delle tradizioni e del quieto vivere;
– promuovere e sostenere l’agricoltura, elemento fondante dell’identità territoriale della zona.
Obiettivi sicuramente condivisibili, confortati da parole di sensibilità quali “Più che mai dovremmo ricordare che il bene suolo agricolo è la risorsa fondamentale ed ineludibile per fare agricoltura e ambiente, e che esso una volta consumato è difficilmente riproducibile, salvo impiegare rilevanti investimenti. Infatti tutto ciò che oggi è terreno agrario è il risultato di secoli di pratiche agricole che ne hanno modificato sia la tessitura che la struttura, oltre a tutte le sistemazioni agrarie in termini di rete irrigua e di modellanti della superficie”.
Il nodo Schattdecor, ovvero 52mila mq sottratti al Parco Sud
Rimane però aperta la ferita che questa amministrazione ha inferto al Parco Agricolo Sud Milano: la sottrazione di 52mila mq di aree agricole del Parco per consentire un improbabile ampliamento dell’azienda tedesca che, in tempi pre-crisi, aveva richiesto il terreno per incrementare la produzione, promettendo 15/20 nuovi posti di lavoro. A distanza di oltre due anni e mezzo, l’azienda non ha ancora attuato l’ampliamento della struttura produttiva: la crisi ha evidentemente frenato il progetto. Ma, nella variante al PGT, si legge la volontà di “Portare a conclusione -sempre che vi sia la volontà dell’azienda- l’accordo di programma per l’ampliamento dello stabilimento Schattdecor”. Su questa vicenda abbiamo già espresso il nostro dissenso.
Accontentiamoci di questa revisione del PGT e delle buone intenzioni degli amministratori di Rosate.
Fonte: Associazione Parco Sud Milano