“Lo studio di fattibilità di questo progetto è una straordinaria cazzata. Ci sono doppi conteggi dei benefici e non vengono nemmeno citati i dati dei flussi di traffico. Questo documento è una vergogna! Ma tanto al Cipe non vengono nemmeno letti gli studi di fattibilità, la decisione è tutta politica”. A dire queste parole, durante l’incontro organizzato venerdì 12 settembre dal Movimento 5 Stelle di Vigevano per parlare di Superstrada Vigevano-Malpensa, è stato il Professore del Politecnico di Milano Marco Ponti, uno dei maggiori esperti di economia dei trasporti in Europa. Una dichiarazione forte che ha parecchio infastidito il Sindaco di Vigevano Andrea Sala, pronto ad attaccare con insulti e improperi il professor Ponti, colpevole di aver gettato ombre sul progetto della Tangenziale fortemente sostenuto dal primo cittadino vigevanese, in scadenza di mandato e alla ricerca di un risultato per la sua ricandidatura, e dagli imprenditori della Lomellina. Tra questi è intervenuto Massimiliano Boccanera della Confindustria Vigevano nonché membro del Comitato Intercategoriale pro Superstrada che ha ribadito la necessità del collegamento in tempi brevi e senza rimettere mano al progetto “altrimenti si rischia di mettere fuori gioco Vigevano e la Lomellina”. La tesi del rilancio produttivo del territorio grazie alla costruzione dell’arteria a quattro corsie è stata ribadita anche dal patron di Bcs Fabrizio Castoldi del Comitato del Sì che vuole “prima la strada e poi la ferrovia” e dal Presidente del Parco del Ticino Gianni Beltrami, il quale preferisce attendere il progetto prima di prendere una posizione a nome del Parco salvo precisare che “se mancano i soldi e il lavoro è chiaro che bisogna dare degli sviluppi al territorio”. Caduto l’assioma “la strada serve a raggiungere Milano” dopo lo stralcio dal progetto del collegamento verso la Metropoli, ora il partito del Sì alla Superstrada ha puntato tutte le sue carte sulla crisi del sistema produttivo e l’ipotetico rilancio portato dall’opera senza citare alcun dato a sostegno della propria tesi.
Completamente opposti gli interventi degli altri ospiti presenti all’incontro a partire dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che prima di cominciare il suo intervento non ha esitato a dichiararsi “in seria difficoltà a prendere la parola dopo l’intervento di un Presidente che non difende a spada tratta il suo Parco”. Per il consigliere pentastellato, molto dubbioso sulla risoluzione dei problemi di traffico in tempi brevi (“se per 16 anni non è cambiato nulla non possiamo pensare di risolvere la cosa nel breve periodo”), bisognerebbe riaprire il dialogo con tutti i comuni interessati dalla questione e la popolazione senza subire opere calate dall’alto.
Per Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, il primo problema da affrontare per risolvere la questione viabilità nell’area tra Vigevano e Milano è la ferrovia, prolungando il raddoppio fermo ad Albairate, e non la costruzione di una nuova arteria senza prospettive.
“Analizzando i flussi di traffico dalla Lomellina verso Malpensa, la superstrada ha tutti i presupposti per essere un’opera fallimentare come la Brebemi che è costata 2200 milioni di euro. Costerà centinaia di milioni di euro della collettività e come tutte le strade sarà solamente una grande operazione di collegio elettorale”. A spiegare al numeroso pubblico in sala le ragioni del No alla strada è intervenuta anche Agnese Guerreschi a nome dei Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano. “Innanzitutto dobbiamo ricordare che la strada non andrà più verso Milano come qualcuno si ostina a ripetere. – ha osservato Agnese Guerreschi – Anas ha già in pancia i soldi per realizzare l’opera, che solo per il progetto ci è costata 3,5 milioni di euro, e vuole farla a tutti i costi. In un momento di grave crisi economica ci domandiamo se ha senso spendere 220 milioni di euro per collegare Vigevano con Malpensa, ora che sarà un aeroporto secondario. Con tutte queste risorse potremo riqualificare tutte le strade esistenti e risolvere i problemi di traffico. Inoltre si parla tanto dei possibili benefici che l’infrastruttura porterà all’economia locale ma nessuno pensa ai danni causati alle aziende agricole che avranno le loro coltivazioni tagliate in due dalle sue corsie”.
Venerdì 19 settembre è previsto un altro incontro sulla questione Tangenziale Vigevano – Malpensa organizzato dal settimanale Ordine e Libertà.
Alla serata, in programma allo spazio Fiera di Via Ticino 72, ci saranno buona parte dei sindaci dei comuni interessati al progetto (Andrea Sala di Vigevano, Pierluigi Arrara di Abbiategrasso, Guglielmo Villani di Ozzero, Giovanni Pioltini di Albairate, Daniela Accinasio di Cassinetta, Fortunata Barni di Robecco) oltre a esponenti del Comitato Notangenziale di Abbiategrasso, dell’Assemblea del 2 Aprile e del Comitato per il Sì alla strada. Ci auguriamo che il dibattito del 19 settembre si svolga con toni più pacati di quelli usati ieri sera, specialmente da parte del primo cittadino della città ducale.
Comitato No Tangenziale