Lettera aperta ai responsabili nazionali di Slow Food e al suo fondatore Carlo Petrini
Pur con le osservazioni che ci sentiremmo di rivolgere al vostro movimento, riconosciamo alla vostra filosofia e al vostro messaggio di aver contribuito in questi anni ad un cambiamento culturale e all’affermazione del “buon vivere”, in armonia con il proprio territorio e il proprio ambiente naturale, quale valore assoluto. Ciò è testimoniato anche dalla vostra attiva partecipazione al movimento di “Salviamo il Paesaggio”, alla cui fondazione ha partecipato anche Carlin Petrini.
Per queste ragioni ci permettiamo di segnalare quanto succede in una zona nel sud-ovest milanese. Abbiategrasso e il suo territorio, situato tra il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino, sono stati finora in buona parte risparmiati dall’avanzata asfissiante del cemento. Qui da noi l’agricoltura ha un ruolo ancora vitale. E negli ultimi anni, per fortuna, diversi agricoltori hanno intrapreso anche percorsi virtuosi verso il biologico, la vendita diretta e l’agriturismo, dando nuovo fiato all’economia locale.
Una persona quindi si aspetterebbe che il vostro movimento e, in primis, il “Convivium leader” di zona fossero in prima linea a difendere tutto ciò, per mettere in pratica quello che il vostro statuto scrive, ovvero: “difendere il paesaggio, il suolo e il territorio”. Invece da noi succede esattamente il contrario. Succede che questi, il signor Arcangelo Ceretti e i suoi collaboratori, siano in prima linea con chi sta minacciando questo territorio. Prima accaniti sostenitori della necessità di costruire un inceneritore, oggi – ma anche ieri – sostenitori del faraonico progetto di Anas . Si tratta di un progetto che attraverserà, sventrandoli, la nostra fertile campagna e un paesaggio di rara bellezza, che comprende anche due dei Navigli Lombardi. Tutto questo comprometterà irreparabilmente la vocazione agricola dell’Abbiatense, da cui dipende il nostro futuro, oltre che il nostro paesaggio, il nostro benessere e la realizzazione materiale dei valori che voi stessi sostenete.
Parliamo di un’opera tanto devastante quanto inutile, che collegherebbe la Lomellina ad un’agonizzante Malpensa, aeroporto sempre più marginalizzato, visto anche l’addio definitivo alla terza pista e dei progetti di ampliamento.
Noi, donne e uomini del Comitato, insieme agli agricoltori, i commercianti e gli imprenditori che stanno difendendo questo territorio e il futuro delle prossime generazioni che lo abiteranno, vi chiediamo di valutare se la posizione di quelle persone sia in linea con quanto si legge nel vostro Statuto. Lo diciamo soprattutto per voi, persone come queste non fanno altro che screditare il vostro movimento. Sarebbe bello e importante se i rappresentanti nazionali di Slow Food e, in primis, Carlin Petrini, fossero disponibili a partecipare a un dibattito pubblico qui, ad Abbiategrasso, sul rapporto tra agricoltura, territorio e Superstrade. Noi pensiamo che questa sarebbe un’occasione per sanare il gap di negatività e discredito che secondo noi queste persone causano al vostro movimento.
Ci piace chiudere questa lettera aperta con una frase che abbiamo trovato sul vostro sito:
“Saranno i contadini a salvare il mondo, con i loro saperi, grazie alla loro estraneità al modello di pensiero imperante, grazie al fatto che sanno lavorare in sintonia con la natura, con la madre Terra.” Sempre che a questi contadini rimanga un terreno su cui sudare e lavorare….
Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud