Venerdì 19 settembre si è tenuta presso lo Spazio Fiera di Abbiategrasso l’assemblea pubblica sulla Superstrada organizzata dal settimanale Ordine e Libertà e moderata dal suo direttore, Marco Aziani. L’iniziativa si è svolta davanti a una sala gremita. Il pubblico, molto partecipe e in larga parte contrario alla Superstrada, ha assistito al susseguirsi degli interventi dei Sindaci e degli esponenti dei comitati favorevoli e dei Comitati contrari alla Superstrada Vigevano-Malpensa. Di seguito riportiamo la nostra cronaca di quanto visto e sentito venerdì in Fiera. Buona lettura.
La notizia fondamentale di questa serata è emersa da Massimo Garavaglia, Assessore regionale al bilancio in quota Lega Nord, che nel suo intervento ha candidamente affermato: «Il nuovo progetto è il vecchio progetto ANAS…», per poi interrompersi goffamente, intuendo di essersi fregato con le proprie mani. Sollecitato dalla sala e invitato da Aziani a completare, con evidente difficoltà, ha aggiunto: «senza fronzoli».
Non c’era bisogno di ulteriori conferme ma le dichiarazioni dell’ex Senatore danno alla notizia ancora più ufficialità: il Progetto Anas incombe sulle nostre teste come una spada di Damocle. Il collegamento verso Milano e, quelli che per Garavaglia & co sono inutili “fronzoli” – le opere di compensazione e mitigazione ambientale – saranno eliminati. L’Assessore ha quindi rivelato moltissimo sulla sensibilità ambientale e sull’attenzione verso il territorio che contraddistinguono lui, in quanto politico, e il partito a cui appartiene.
Veramente disarmanti, tanto per la pochezza degli argomenti impiegati quanto per la stravaganza che li ha contraddistinti, sono stati gli interventi di chi caldeggia la realizzazione della Superstrada.
«Sono favorevole perché i miei operai che abitano a Mortara non impiegheranno più 2 ore per arrivare alla BCS», è stato il massimo che l’ingegner Fabrizio Castoldi, esponente di peso del Comitato pro Strada, ha saputo dire a sostegno della sua posizione, dimenticandosi, oltretutto, che esiste una linea ferroviaria, la Milano-Mortara, che collega la città della Lomellina alla stazione di Abbiategrasso in circa 20minuti.
A informare il pubblico che «non siamo nel Maghreb», ci ha poi pensato Adolfo Lazzaroni, altro esponente del Sì, il quale ha proseguito affermando: «Coloro che sono contrari non sanno che Castelletto diventerà un’isola felice perché l’attuale ponte sul Naviglio Grande verrà abbattuto». L’uscita di Lazzaroni, ha fatto il paio con quella sulla “strada smontabile”, proposta qualche tempo fa da Arcangelo Ceretti, ex Sindaco di Bià e Consigliere dell’attuale maggioranza.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare a Lazzaroni che l’indisponibilità di risorse per i realizzare i “fronzoli”, così poco cari a Garavaglia, fa presupporre che trovare denaro ulteriore per abbattere un ponte non sarà per nulla facile né realisticamente fattibile.
«I soldi bisogna prenderli quando ci sono». Questa è stata l’illuminazione giunta da Marco Scotti, immobiliarista, ex Assessore in quel di Bià e ora anche ultras del Comitato del Sì, che ha incitato Pierluigi Arrara ad avvallare il Progetto Anas.
Più significativi e ricchi di spunti sono stati gli altri interventi, a partire da quello di Agnese Guerreschi, storica esponente dei Comitati NO Tangenziale, che ha posto una serie di domande agli amministratori presenti sul palco della Fiera. Tali domande, purtroppo, hanno poi trovato risposte solo parziali. Guerreschi, per esempio, ha chiesto delucidazioni sul continuo rallentamento di Via Dante, già intasata nelle ore di punta, ad opera di nuove rotonde apparentemente senza senso e se, secondo i presenti, la crisi in cui versano le aziende della zona fosse determinata dalla mancanza di infrastrutture.
Anche Paolo Bellati de “L’Assemblea del 2 Aprile” ha ribadito la contrarietà del suo gruppo al collegamento verso Malpensa e ha espresso ampie critiche sulle grandi infrastrutture ed Expo 2015.
Tutti i Sindaci presenti hanno espresso le loro posizioni e, anche quelli che si sono detti favorevoli alla Vigevano-Malpensa, non hanno potuto esimersi dall’ammettere che l’unica tratta che, comunque, potrebbe avere un senso è quella, stralciata, in direzione Milano.
Chiara la posizione del sindaco di Albairate, Giovanni Pioltini, che ha chiesto di archiviare definitivamente il progetto Anas, un progetto calato dall’alto, che non tiene conto in alcun modo delle esigenze dei territori. Secondo Pioltini la via è quella del dialogo tra le parti interessate, affinché i problemi di trasporto, pubblico e non, trovino soluzioni condivise e utili, in primo luogo, a soddisfare le esigenze delle comunità. Per Albairate, la chiave è riqualificare i collegamenti viabilistici esistenti, attraverso interventi razionali e del tutto diversi dal Progetto Anas, sovradimensionato e devastante, per non correre il rischio di aggiungere nuovi problemi a quelli già esistenti.
Il desiderio di non creare nuove problematiche è stato espresso anche dai Guglielmo Villani e Fortunata Barni, Sindaci di Ozzero e Robecco sul Naviglio. Pur favorevoli alla realizzazione di una Superstrada, non hanno nascosto alcune perplessità sul Progetto Anas.
Inequivocabile, invece, il No del Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Daniela Accinasio, la quale ha evidenziato come tra le cause principali della crisi economica che colpisce l’Abbiatense, e non solo, non vi sia la mancanza di strade, quanto piuttosto la mancanza investimenti significativi nel campo della ricerca, delle idee e dell’innovazione.
Omar Cirulli, Sindaco di Gudo Visconti (e dipendente BCS) è poi intervenuto per esprimere il suo no secco alla Superstrada e per invocare il cambio di destinazione delle risorse stanziate per la sua costruzione: dal sostegno finanziario ai Comuni sempre più strangolati dal patto di stabilità, alla realizzazione di piccole opere.
Pierluigi Arrara ha mantenuto una posizione ambigua, che a noi è parsa, in ultima analisi, favorevole alla Superstrada. Il primo cittadino di Abbiategrasso ha dato lettura del suo programma elettorale, dove si dice No al progetto Anas e si afferma, come prioritario, il collegamento a Milano. Alla fine, però, il Sindaco e il suo programma, continuamente sbandierato, ci sono sembrati favorevoli alla realizzazione dei vari “pezzi” che compongono il Progetto Anas stesso.
Tra gli interventi del pubblico più significativi vi è stato quello di Barbara Lovotti, Capogruppo di Officina del Territorio, che in Consiglio comunale ad Abbiategrasso siede nei banchi dell’opposizione. Lovotti ha sottolineato come il Progetto Anas cambierebbe irrimediabilmente le caratteristiche delle nostre campagne e del paesaggio.
Efficace anche l’intervento di Dario Oliviero, Vicepresidente Cia-Mi-Lo-Mb. Decisamente contrario come tutti gli agricoltori che hanno animato il dibattito, Oliviero ha chiesto come sia possibile che si voglia penalizzare l’agricoltura, unico settore economico in crescita secondo i dati Istat più recenti.
Incisivo e diretto è stato anche Domenico Finiguerra, ex Sindaco di Cassinetta e attuale leader di Cambiamo Abbiategrasso, che ha ricordato il ricorso presentato all’Unesco insieme al movimento No Tang ed il conseguente avvertimento che l’organizzazione ha rivolto al Parco del Ticino, che rischia di perdere lo status di riserva della biosfera (MAB).
Renata Lovati, dell’Associazione Donne in campo, ha domandato agli amministratori sul palco se si fossero accorti o meno del fatto che a Milano sono stati fatti interventi per diminuire l’uso dell’auto e che tali interventi hanno avuto risultati soddisfacenti. Non comprendendo perché nell’hinterland milanese ci si ostini a volere andare a Milano in auto, Lovati ha chiesto che i fondi a disposizione per quest’opera vengano usati per proseguire con il raddoppio della Milano-Mortara.
A concludere in bellezza la serata – in bellezza per modo di dire – è accorso Andrea Sala, il Sindaco di Vigevano. Colui che, grazie alle affinità politiche con il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha rispolverato una pratica che sembrava ormai archiviata. Sala ha dichiarato che «è stato un eccesso di democrazia» a causare la perdita dei 65 milioni di euro che avrebbero potuto essere usati per i realizzare i “fronzoli” di cui aveva parlato il suo compagno di partito a inizio serata.
Come Comitati NO Tangenziale, noi auspichiamo che un nuovo “eccesso di democrazia” arrivi presto e travolga definitivamente il Progetto Anas. Lo chiedono in tanti, un numero sempre maggiore di persone che si aggiungono agli oltre tredicimila cittadini che negli anni hanno firmato per bloccare questa devastante opera calata dall’alto.