Continueremo ad opporci alla Superstrada, rischiamo di diventare una grigia periferia

E’ un progetto vecchio di 15 anni e senza senso.

Daniela Accinasio, sindaco di Cassinetta di Lugagnano dal mese di maggio 2012 è tra le più convinte sostenitrici del no al progetto alla superstrada Vigevano Malpensa e senza mezzi termini espone le sue ragioni ad Habiate Web Quotidiano. “Come già in passato – spiega il primo cittadino – Cassinetta è fermamente contraria a questo progetto che porta devastazione laddove ci sono campi coltivati e aziende agricole. Che porta devastazione laddove si potrebbe creare un’industria turistica di valore. Con veri posti di lavoro. E tutto quanto senza nessun vantaggio né per chi subisce il progetto sulla propria pelle né per la maggior parte dei cittadini della zona, da Vigevano fino a Cusago. E’ facile essere favorevoli se tanto non si hanno rischio o danni e tutto ricade sulle spalle degli altri.”

Cosa si sente di dire alle amministrazioni comunali favorevoli al progetto?
Alcune amministrazioni del nostro territorio favoriscono il progetto perché permetterebbe loro di realizzare opere per le quali non hanno i soldi per fare da soli. E questo a loro basta per sostenere un progetto che creerebbe danni enormi al territorio intorno. A proposito di decisioni condivise… chi è favorevole alla strada ha solo vantaggi, nessuno svantaggio, nessuna pare di territorio rovinata, almeno nel breve. Noi di Cassinetta, Albairate, Cisliano, Cusago e anche Robecco, nonostante la sua posizione, ci troveremmo con un’infrastruttura che devasta paesi, frazioni, campi agricoli, senza nessun vantaggio ma soprattutto senza che esista alcuna ragione affinché quest’opera venga portata a termine”

Senza rifare la storia dall’inizio, a suo avviso quali sono i punti chiave che motivano il suo no al progetto?
Il progetto ha ormai 15 anni. E’ del tutto anacronistico pensare che possa andare bene dopo tutto questo tempo. Già solo questo dovrebbe costringere tutti a riconsiderare i presupposti e capire se quanto si andrebbe a realizzare avrebbe ancora un senso. Posto che un senso non ce l’aveva neppure 15 anni fa! E’ addirittura notizia di pochi giorni fa che Sea ha deciso di rinunciare al progetto di terza pista di Malpensa. Loro stessi non credono più nell’aeroporto che sarebbe dovuto diventare un hub internazionale negli anni 2000 e che ora vive solo grazie alle compagnie low cost. Loro stessi hanno capito che non conveniva investire per Malpensa e noi siamo ancora qui a parlare di una strada di collegamento!”

Quali sono, quindi, le necessità del nostro territorio?
Il nostro territorio, e includo anche Vigevano e Abbiategrasso, che sono a favore della strada, ha necessità di una revisione del sistema viabilistico verso Milano, sia stradale che ferroviario. Perché è lì che si concentra il traffico maggiore, quello dei pendolari e delle persone che lavorano e che vorrebbero spostarsi nel modo migliore possibile. E magari anche sicuro ed economico. Ora Sea sta rivedendo il progetto sulla base di una priorità definita tra Sea, Anas e Regione che ha stabilito che i soldi a disposizione devono essere utilizzati per la tratta Vigevano-Malpensa, con buona pace dei pendolari, anche vigevanesi che arriveranno più velocemente ad Abbiategrasso per ritrovarsi sempre in coda solo un paio di chilometri più avanti quando la SS114 si presenterà come è adesso, senza nessuna miglioria o riqualificazione. Una decisione che non tiene conto in alcun modo delle priorità del territorio. La priorità del nostro territorio tutto è di andare a Milano e non di andare a Malpensa. A cosa serve un’appendice di cemento che ferisce il Parco del Ticino e porta danni alle aziende agricole che lavorano e contribuiscono in modo sano all’economia locale?

Altre motivazioni?

Sempre più ci si dimentica di un progetto più ampio che gli amministratori locali fingono di non vedere: quello di arrivare a realizzare il secondo anello di tangenziali milanesi. Solo così si spiega l’insistenza di voler portare a compimento un progetto che non ha nulla di buono per il territorio. E allora ci troveremo tutti tra qualche anno chiusi all’interno di due anelli di tangenziale. Proprio una bella prospettiva per un pezzo di regione Lombardia verde, quasi integro e che avrebbe prospettive vere di crescere con agricoltura e turismo. Proprio una bella prospettiva per chi vorrebbe posizionare il nostro territorio come eccellenza per prodotti, cibo, ecoturismo. Proprio una bella prospettiva per lo sviluppo del territorio. Facciamo un giro dalle parti di Pioltello o della Milano-Meda. Vediamo come potremmo essere tra qualche anno. Una anonima e grigia periferia urbana a grande rischio di degrado umano. Non pensiamo solo al benefico di pochi, dell’oggi. Pensiamo a lungo termine“.

In conclusione, come comune di Cassinetta continuerete ad opporvi al al progetto di collegamento Albairate-Malpensa e siete disposti a parlare di riqualificazione dell’esistente?

“Si, perché vogliamo salvaguardare il territorio e farlo crescere nell’unica ottica possibile che non è più quella industriale, ma è quella della valorizzazione storica, turistica e ambientale. Impariamo da quello che succede all’estero. E non voglio aprire il tema del rischio di infiltrazioni mafiose, corruzione e delinquenza che si portano dietro le grandi opere, vedi Expo e Mose, tra gli ultimi”.

Fonte:
Settegiorni del 25 luglio 2014
intervista di Mario Scotti