Agricoltori e ambientalisti uniti per salvare il Parco Agricolo Sud Milano dalla TOEM

Comunicato stampa – 26 novembre 2015

Oggi il presidio a Palazzo Lombardia durante l’incontro degli amministratori locali con l’assessore regionale ai trasporti. “Diciamo stop all’asfaltatura del Parco Sud: non è con nuove autostrade che si risolve il nodo di mobilità nell’area metropolitana”

TOEM, l’acronimo di Tangenziale Ovest Esterna Milanese, significa il colpo di grazia per il Parco Agricolo Sud Milano, che ha già subito lo sventramento del suo fronte orientale ad opera di TEEM e Brebemi. Lo affermano senza mezzi termini le associazioni ambientaliste e degli agricoltori, ma non sono solo loro ad ingaggiare la battaglia contro il nuovo mostro d’asfalto che si profila sulle tavole dei piani territoriali regionali: sulle stesse posizioni ci sono infatti anche 34 sindaci della fascia sud–ovest dell’area metropolitana milanese, nonché il Parco Agricolo Sud Milano, il cui direttivo si è espresso chiaramente in proposito, e la consigliera delegata della Città Metropolitana, Arianna Censi.

Con motivazioni e sensibilità diverse, tutti quanti chiedono la stessa cosa: eliminare definitivamente dal Piano Regionale della Mobilità e Trasporti di Regione Lombardia ogni riferimento alla TOEM: quasi 40 chilometri di autostrada, da Melegnano a Magenta. Dopo le richieste e le osservazioni già presentate alla Regione in questi ultimi mesi, agricoltori e ambientalisti si ritrovano in presidio oggi 26 novembre al Palazzo della Regione, mentre all’interno del palazzo una delegazione di primi cittadini, guidati da Daniele Del Ben sindaco di Rosate, incontrerà l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte.

L’obiettivo è la salvaguardia di un Parco Sud, istituito il 23 aprile del 1990 e che, dal 2000, ha un suo Piano territoriale di coordinamento all’interno del quale sono previste funzioni di pregio. Tra queste, quella agronomica, perché l’area ha un’altissima fertilità anche per il fittissimo reticolo irriguo di antiche origini. E vi sono anche diverse aree riconosciute di valore ambientale: Oasi di Pasturago a Vernate, il laghetto Gamberino di Rosate, l’area faunistica della testuggine palustre a Zibido San Giacomo. Vi è anche un sito riconosciuto d’importanza dalla Comunità europea: l’oasi di Lacchiarella.

“Abbiamo già vissuto in passato – sottolineano gli ambientalisti – una storia simile. Nel marzo 2011, nelle prime bozze di adeguamento del PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale) l’allora Provincia di Milano inserì la TOEM come opera strategica, con tanto di tracciato. Una forte mobilitazione di cittadini e amministrazioni comunali riuscì nell’intento di convincere i pianificatori provinciali dell’inadeguatezza trasportistica e soprattutto dell’insostenibilità territoriale di tale infrastruttura. Così l’ipotesi venne scartata sul nascere e il Piano approvato senza alcun riferimento alla TOEM, che non è prevista nemmeno a livello strategico”. Questo perché la nuova tangenziale, come sottolineano gli agricoltori “indipendentemente dal tracciato scelto, provocherebbe danneggiamenti agli elementi più preziosi di un territorio caratterizzato, in larga parte, da cascine e relativi comparti agricoli, oltre a chiese, castelli, marcite e percorsi ecologici”.

Dal canto loro, gli ambientalisti richiamano i politici regionali alla coerenza. “E’ assurdo che, mentre il mondo si accinge a sedersi ai tavoli della conferenza sul clima di Parigi per trovare soluzioni al crescente sbilanciamento delle emissioni di CO2 atmosferica, di cui l’autotrazione è in Europa uno dei maggiori responsabili, la Lombardia pianifichi una nuova grande infrastruttura concepita per assecondare la crescita di traffico veicolare, sacrificando per questo centinaia di ettari agricoli che, al contrario, rappresentano la risorsa ambientale più importante per lo stoccaggio e il sequestro del carbonio atmosferico. Le politiche climatiche non sono solo firme solenni in calce ad accordi globali, ma soprattutto scelte coerenti e consapevoli nella gestione del territorio. Se proprio si vogliono investire risorse, ricordiamo che Abbiategrasso e Vigevano aspettano da decenni il completamento del collegamento ferroviario suburbano S9, che si attesta, assurdamente, al capolinea di Albairate”.

Tutti uniti, quindi, contro un’opera infrastrutturale che colpirebbe il “polmone verde” del sud Milano, dove operano più di 1400 aziende agricole. In un’area che non è solo protetta, ma è un vero e proprio “progetto territoriale” basato su agricoltura (produzione, vendita diretta, agriturismo, formazione), ambiente (polmone verde indispensabile per riequilibrare l’impatto della metropoli), turismo (grazie alla ricchezza di elementi storico monumentali). Un territorio di oltre 46.000 ettari, che comprende 61 Comuni. E dove l’attività agricola principale è la coltivazione dei cereali (43%) e del riso (22%).

LE ASSOCIAZIONI FIRMATARIE

Associazione per il Parco Sud Milano; CIA Milano, Lodi e Monza Brianza; Legambiente Lombardia; Comitato Occhi Aperti Rozzano; Eco-Alba Albairate; Amici della Terra Lombardia; WWF Lombardia; Copagri Milano, Lodi e Monza Brianza; Confagricoltura Milano, Lodi e Monza Brianza; Donne in Campo CIA Lombardia; Comitati NO Tangenziale Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano; FAI Lombardia, DESR (Distretto di economia solidale Rurale del Parco Sud), Ecoistituto della Valle del Ticino, Amici Parco Natura di Cesano Boscone, Officina del Territorio, Confcommercio Abbiategrasso.