Superstrada Ozzero/Magenta: ANAS si rimangia la lettera agli espropriati
Non più di tardi di un paio di mesi fa avevamo inviato un nostro comunicato ai media locali, prontamente pubblicato anche dal vostro giornale, che si riferiva ad un “nuovo” documento ANAS avente l’obiettivo di riaprire l’iter progettuale della ormai fantomatica Superstrada Ozzero/Magenta.
Avevamo espresso le nostre perplessità e contrarietà rispetto alla tempistica scelta da ANAS – in pieno sviluppo della pandemia di Covid 19 – che chiedeva ai Comuni coinvolti le loro osservazioni rispetto al “nuovo” documento di progetto (che a quanto pare non ha nulla di nuovo rispetto a quello su cui il TAR Lombardia si era già negativamente espresso a fine gennaio).
Ci sembrava oltretutto che le priorità di ANAS riguardo al martoriato territorio nazionale dovessero essere quelle oramai improcrastinabili della manutenzione delle strade e della verifica di stabilità dei ponti che senza adeguati interventi continuano a crollare.
ANAS aveva in aggiunta inserito una “coda velenosa” nel documento inviato ai Comuni, ossia la reiterazione degli espropri, a cui è seguita la pubblicazione su quotidiani a livello nazionale e regionale dell’avviso di avvio del procedimento per “pubblica utilità”. I proprietari di terreno coinvolti dal tracciato del progetto avevano 60 giorni di tempo per le loro osservazioni. E gli interessati si stavano effettivamente muovendo per rispondere ad ANAS, chi in prima persona e chi attraverso i propri legali.
Ma, a sorpresa, in questi giorni cominciano ad arrivare lettere ufficiali agli espropriati in cui ANAS riferisce che “il procedimento è temporaneamente sospeso in attesa che il progetto venga sottoposto a nuovo iter autorizzativo” e di non tenere conto delle comunicazioni trasmesse successivamente alla delibera del CIPE pubblicata il 31 luglio 2018 (guarda caso proprio quella annullata dalla sentenza del TAR Lombardia).
A questo punto ci si domanda se ANAS, abbia di sua spontanea volontà intrapreso una azione sbagliata sotto tutti i profili tra cui probabilmente anche quello legale oppure se questo grave errore di percorso non sia il risultato della pressione di qualche “manina” politica. Il risultato comunque non cambia. ANAS continua caparbiamente ad inanellare errori procedurali e di questa leggerezza nell’agire noi tutti, contrari o favorevoli al progetto in questione, dovremmo essere preoccupati.
Constatiamo con rammarico che una buona parte della “politica” ancora oggi non si proponga di ordinare un cambio della priorità di interventi all’organo statale preposto alla costruzione e manutenzione di infrastrutture, consci ormai che la verifica e le manutenzioni delle infrastrutture siano ora, con le catastrofi occorse particolarmente negli ultimi anni, quanto mai necessarie e urgenti.
Per concludere, non comprendiamo la cieca insistenza di assegnare a ANAS una ripartenza procedurale di un progetto ormai vetusto, obsoleto e anacronistico che si trascina da un ventennio alla ricerca di una conferma che ancora non arriva e che forse non arriverà mai per la contrarietà dei Cittadini, Comitati, Associazioni Ambientaliste, Agricoltori e Istituzioni del Territorio.
Siamo convinti che solamente dopo la cancellazione definitiva di questo progetto calato dall’alto si possa finalmente ricercare tutti insieme la soluzione ai problemi di traffico locali, con costi ambientali ed economici notevolmente ridotti.
Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano