“Questo progetto della superstrada Vigevano-Malpensa non è male, gli abbiatensi saranno contenti”. Ad affermare ciò non è un amministratore tra i tanti, ma Gian Pietro Beltrami, presidente del Parco del Ticino, grande area protetta lombarda che, insieme al Parco Agricolo Sud Milano, verrebbe attraversata dalla mega-striscia d’asfalto.
Da dove arriva costui? Per consentirgli di accomodarsi sulla sua attuale poltrona, nel 2012 la Regione Lombardia ha dovuto modificare lo Statuto del Parco (peraltro appena approvato) in due punti: eliminare la prescrizione secondo cui presidente e membri del Consiglio di Gestione dovevano possedere “comprovata competenza tecnica e amministrativa dell’Ente Parco” e cancellare la regola secondo la quale il membro del Consiglio di Gestione proposto dalla Regione non poteva essere eletto presidente. Probabilmente perché poco fiduciosi nei confronti si questa figura imposta dall’alto, i 47 sindaci dei comuni del Parco, prima di approvare la sua nomina, hanno voluto fosse votato un documento programmatico che “blinda” il Consiglio di gestione (presidente e 4 consiglieri) su 5 punti: no alla terza pista di Malpensa, no all’autostrada Broni-Mortara, attenzione alla qualità delle acque del Ticino, impegno preciso a migliorare la qualità dell’aria, creazione di un piano energetico del Parco. Si era nel marzo del 2012 e, finalmente, superati i vari ostacoli, Gian Pietro Beltrami, ragioniere ed ex dirigente della Banca popolare di Abbiategrasso, poi promotore finanziario della Banca Mediolanum e nel contempo consigliere Pdl del comune di Besate, ha potuto sedersi sulla poltrona di presidente per decidere il futuro del prezioso Parco del Ticino lombardo (superficie di 91.410 ettari, di cui 22.249 a Parco Naturale e 69.161 a Parco Regionale che comprende l’intero territorio amministrativo dei 47 Comuni lombardi collocati lungo il tratto del fiume Ticino compreso tra il lago Maggiore e il fiume Po, nelle province di Varese, Milano e Pavia).
Presidente, ci stupisca e ci ripensi!
Tornando alle sorprendenti esternazioni di Beltrami al quotidiano web Habiate sul progetto della superstrada Vigevano-Malpensa, ci permettiamo di rivolgergli alcune domande: Quanti abbiatensi vanno ogni giorno a Malpensa? Lei sa che la nuova arteria attraverserà sia il Parco del Ticino sia il Parco Sud? Ragioniere Beltrami, ritiene coerente la sua affermazione al ruolo di presidente di un Parco inserito da anni tra le Riserve della biosfera dell’Unesco? Sappia che anche 19 comuni del Parco Sud, confinanti con il territorio che lei dovrebbe difendere, hanno inoltrato la medesima richiesta di riconoscimento all’Unesco.
E dove lo mette il suo impegno preciso a migliorare la qualità dell’aria, punto richiesto e messo nero su bianco dai sindaci del Parco del Ticino? Un impegno che prevede “azioni di contenimento e miglioramento con piani e proposte di mobilità sostenibile”. La superstrada -converrà con noi- non è certo assimilabile ai progetti di mobilità sostenibile: insieme al cemento, inquina e distrugge terreni fertili.
Concludiamo riportandole uno stralcio di un recente report di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), autorevole ente governativo “La trasformazione del suolo agricolo in cemento non produce impatti solo sui cambiamenti climatici, ma anche sull’acqua e sulla capacità di produzione agricola. In questi 3 anni, tenendo presente che un suolo pienamente funzionante immagazzina acqua fino a 3.750 tonnellate per ettaro – circa 400 mm di precipitazioni – per via della conseguente impermeabilizzazione abbiamo perso una capacità di ritenzione pari a 270 milioni di tonnellate d’acqua che, non potendo infiltrarsi nel terreno, deve essere gestita”.
Gentile Beltrami, faccia il presidente del Parco, non uno dei tanti amministratori asserviti alle vecchie e perdenti logiche di sviluppo basate su asfalto-cemento. Abbiamo bisogno di politici che sappiano ricercare e percorrere nuove vie di sviluppo: Presidente, ci stupisca e ci ripensi.
Articolo di Associazione per il Parco Sud Milano del 6 aprile 2014