Come Comitato No-Tangenziale di Abbiategrasso pensiamo sia il momento di ripartire con le iniziative, anche e soprattutto ad Abbiategrasso: paese che sembra essere diventato uno dei capofila favorevoli allo stravolgimento del nostro territorio. E’ quanto mai necessario sensibilizzare e informare la cittadinanza del grosso pericolo che incombe sulle loro teste.
Quello che qualcuno chiama, cercando di sminuirne l’impatto, “circonvallazione” Abbiategrasso-Vigevano, è in realtà il primo tassello della mega tangenziale ovest milanese.
Quindi, oltre al grandissimo consumo di prezioso suolo agricolo e la devastazione paesaggistica, ricordiamo i cavalcavia che dovrebbero scavalcare i due navigli, assisteremo ad un aumento esponenziale del traffico e dello smog, cui saremmo costretti a sottostare. Per avere una “bretellina”, che dovrebbe alleviare un poco il traffico interno abbiatense, si andrebbe in realtà in pochi anni ad aumentarlo a dismisura. Traffico che si sarebbe potuto fluidificare ad esempio con una rotonda a Castelletto, cui l’amministrazione abbiatense ha rinunciato insieme alla rinuncia al relativo finanziamento, e con quella all’altezza dello svincolo per Morimondo. Questi sono solo due esempi di una riqualificazione possibile che il Comitato nel recente passato ha contribuito a sviluppare.
Per tutto questo e per ridare la voce alle oltre tredicimila persone che avevano firmato l’appello contro la tangenziale, fatto ricorsi al TAR e all’Unione Europea, pensiamo sia giusto e doveroso riprendere con forza anche ad Abbiategrasso l’attività di un Comitato, che dovrà essere il più aperto e inclusivo possibile, e che dovrà avere come minimo comune denominatore le iniziative per fermare questo scellerato progetto.