Gentile Direttore,
scriviamo per esporre a Lei e ai lettori de “L’Eco della città” le nostre preoccupazioni in merito ad alcuni interventi recentemente apparsi sulla Sua testata relativi al progetto ANAS, di cui si è tornati a parlare negli ultimi mesi.
Riteniamo che il dibattito pubblico sulla Superstrada debba svolgersi nella maniera più ampia ed inclusiva possibile, dando spazio a ogni riflessione, analisi e punto di vista, affinchè i cittadini dell’abbiatense siano adeguatamente informati sulle caratteristiche del progetto e, in particolare, sull’impatto che esso avrà sulla qualità della vita di tutti.
Crediamo, tuttavia, che la strumentalizzazione di alcune sfere, individuali ma al contempo legate al nostro vivere comune, come la sicurezza e la salute delle persone, non possa e non debba mai essere accettata perchè pericolosa e mistificatrice.
Incontrando le persone nelle piazze della nostra città, ci siamo purtroppo resi conto che sono in molti a non conoscere il progetto. Tra i tanti, c’è chi non se ne vuole interessare per partito preso e chi ritiene che la Superstrada sia l’unico modo per risolvere una volta per tutte i problemi viabilistici che caratterizzano il nostro territorio.
Noi riteniamo invece che esistano valide soluzioni viabilistiche alternative alla Superstrada, che permetterebbero, tra le altre cose, di migliorare il livello generale di sicurezza degli automobilisti come, ad esempio, la riqualificazione della SS 526 tra Abbiategrasso e Magenta, attualmente troppo stretta e pericolosa, e la riqualificazione, mediante la realizzazione di rotonde in sostituzione dei semafori esistenti, sia della SP 114, da Castelletto a Baggio, sia della Via Dante, da Ozzero a Castelletto.
Secondo noi interventi di questo tipo,da un lato, possono accrescere notevolmente la sicurezza di chi si sposta in auto e, dall’altro, escludono impatti devastanti sul nostro territorio in termini di consumo di suolo, qualità dell’ambiente e tutela del paesaggio.
Per il Comitato, il miglioramento della mobilità sul territorio che deriverebbe dall’attuazione del Progetto ANAS costituisce un falso mito. La nuova arteria scaricherebbe comunque traffico sulla Vigevanese e sulla Baggio, raccogliendo nuovo traffico, non più soltanto pendolare, dalla A4.
Abbiategrasso è uno dei pochi centri della Provincia ad avere ben due strade che conducono a Milano. L’adeguamento dei collegamenti esistenti e la loro messa in sicurezza, secondo noi, dovrebbero costituire la priorità assoluta di tutti gli Amministratori del territorio, che dovrebbero anche mettere in campo maggiori sforzi per il potenziamento della ferrovia e delle altre reti del trasporto pubblico locale, ad oggi largamente dimenticate.
Come Comitato No Tangenziale di Abbiategrasso abbiamo appena ripreso la nostra attività di sensibilizzazione in mezzo alla gente. La porteremo avanti sicuri dell’inopportunità di qualsiasi strumentalizzazione, con l’obiettivo ultimo di ridiscutere tutta la viabilità della zona in maniera partecipata, partendo dalla cancellazione definitiva del progetto ANAS.
Comitato No Tangenziale di Abbiategrasso