Diciamo NO alla strada e ridiscutiamo la viabilità del territorio.
Con la bocciatura della mozione che proponeva la revoca del parere favorevole al progetto ANAS votato all’unanimità nel maggio del 2009, il Consiglio Comunale di Abbiategrasso del 23 giugno scorso è tornato a esprimersi sull’argomento e lo ha fatto in maniera inequivocabile. La mozione presentata da Cambiamo Abbiategrasso, e appoggiata da Officina del Territorio, è stata respinta da un ampio fronte di Consiglieri, di maggioranza e di opposizione (PDL).
Eppure gli Assessori Brusati e Colla, più volte sollecitati a esprimersi durante le assemblee del Comitato No Tangenziale e in occasione dei tavoli di lavoro per la revisione partecipata del PGT, descrivevano scenari di dibattito interno alla maggioranza e alla Giunta, dove niente era stato deciso. Eppure nelle giornate di presentazione di K City, quando Abbiategrasso era stata invitata a proporre il modello di città dal quale far ripartire il proprio futuro, le parole ricorrenti erano state città neo-rurale, sostenibilità, piste ciclabili, cultura.
Evidentemente i sostenitori del Sì hanno convinto tutti che il progetto ANAS porterà sicurezza nelle strade, riduzione delle polveri e lavoro, contribuendo a difendere il territorio e l’ambiente, sebbene la Superstrada, disegnata da nord a sud, potrebbe diventare il primo tratto corrispettivo di quella Tangenziale Esterna che a est di Milano ha già consumato ettari di campagne, boschi e territori. Inoltre, intorno a queste opere inevitabilmente sorgono complessi commerciali che uccidono il commercio locale e alimentano forme di lavoro precario. Che forse il Sì alla Superstrada abbia prevalso su concetti come quello di “città slow” tanto enfatizzato dagli amministratori negli ultimi anni? Ma è proprio vero che il progetto ha convinto tutti? Probabilmente no, se si analizza l’esito della votazione in Consiglio e la scelta di allontanarsi dall’aula per non partecipare al voto compiuta dal Consigliere Paolo Porati (PD).
Ad ogni modo, con questa bocciatura, la maggioranza che si è formata in seno al Consiglio, ha dimostrato di non avere a cuore il territorio fertile su cui l’agricoltura locale sta investendo, territorio che è patrimonio delle generazioni presenti e future. Quella votazione ha finalmente chiarito schieramenti e posizioni. Il programma elettorale a cui il Sindaco Arrara si appella, in realtà, è un Sì a tutti gli effetti al progetto di ANAS, che notoriamente costruisce solo autostrade e superstrade. È grave che Consiglieri e Assessori diano il loro assenso a un progetto che non potranno in alcun modo controllare e influenzare.
Come Comitati No Tangenziale torniamo a chiedere di accantonare il progetto ANAS per poter finalmente discutere serenamente dei problemi di viabilità che conosciamo e non intendiamo sottovalutare. Torniamo dunque a formulare con forza questa richiesta in seguito alla votazione del Consiglio Comunale di Abbiategrasso e, soprattutto, dopo aver preso parte ad un incontro informativo sullo stato di fatto del progetto ANAS, che si è svolto giovedì 3 luglio presso gli uffici tecnici del settore Viabilità e Traffico di Regione Lombardia.
All’incontro, svoltosi grazie ai buoni uffici del Consigliere regionale Stefano Buffagni (Movimento 5 Stelle), sono intervenuti l’Ing. Aldo Colombo (Regione Lombardia), i rappresentanti dei Comitati No Tangenziale, i Sindaci e gli Amministratori di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Ozzero, Robecco s/N e Cusago.
L’occasione è stata importante poiché il tecnico regionale ha chiarito in modo esaustivo alcuni nodi relativi allo stato di fatto e ai termini del progetto “attuale”, confermando che ANAS e SEA stanno lavorando congiuntamente a uno “stralcio funzionale” del “vecchio” progetto del 2009 e rivelando che tale stralcio consiste nell’eliminazione della tratta “Albairate–Tangenziale Ovest Milano” e nel mantenimento della tratta “Ponte di Vigevano-Magenta”, che rimane identica nel tracciato e nella tipologia di costruzione stradale. Se modifiche non significative del progetto originario potranno essere contemplate dallo stralcio, modifiche di tipo sostanziale saranno invece completamente da escludere perché implicherebbero la riapertura della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica (VIA+VAS) e riporterebbero il progetto al punto di partenza.
Il tecnico ha ipotizzato inoltre che il “nuovo” progetto potrebbe essere presentato a fine agosto o a settembre, quando l’Assessore regionale alla partita convocherà i rappresentanti dei Comuni e degli Enti territoriali interessati che, a quel punto, non avranno alcun margine di manovra.
Si è detto, infine, che le gare d’appalto verranno espletate nel 2015, che i cantieri potrebbero partire nella seconda metà del 2016 e che ANAS si sarebbe impegnata a realizzare l’opera con circa 212-220 milioni di Euro. I Comitati No Tangenziale ritengono che i fondi così stanziati, che non si avvicinano neanche lontanamente ai 419 milioni già preventivati nel 2009, non saranno sufficienti a completare l’opera e costringeranno le imprese appaltatrici a lavorare in economia e a non realizzare le compensazioni e le mitigazioni ambientali già prescritte.
Questa occasione ci è dunque servita per chiarire definitivamente che le dichiarazioni rilasciate, oggi come ieri, dalle Amministrazioni favorevoli alla Superstrada, costantemente spacciata come “opera ambientalmente sostenibile”, sono frutto di un puro esercizio di fantasia, non essendo in alcun modo suffragate da dati reali. Ancora oggi, infatti, si sta lavorando sul famigerato progetto ANAS, da cui è stata eliminata la tratta da Albairate a Baggio.
Secondo i Comitati No Tangenziale, proprio la scelta di non operare sulla tratta più importante a livello di congestione del traffico verso Milano dimostra, con ogni evidenza, la vera natura di questo progetto. Per nulla volto a migliorare la qualità della vita di chi attraversa ogni giorno il nostro territorio in auto e del tutto finalizzato alla realizzazione di un intervento speculativo inutile e insostenibile, tanto dal punto di vista finanziario quanto dal punto di vista ambientale. In definitiva, un intervento a beneficio di pochissimi e a discapito di tutti gli altri, compresi coloro che finora hanno ritenuto di poter condividere le ragioni per dire Sì a quest’opera, come molti degli automobilisti quotidianamente fermi (e fermati…) ad Abbiategrasso sulla Via Dante.
Comitati NO Tangenziale di Abbiategrasso e Albairate