Magani: costi e impatto sul territorio sarebbero devastanti
di Michele Azzimonti
Imprenditori contro imprenditori. La superstrada Vigevano-Magena spacca il fronte dei capitani d’azienda. E chi pensa che la nuova infrastruttura avrebbe raccolto il consenso unanime del mondo dell’industra, sempre e comunque interessata ai lavori pubblici, ora dovrà ricredersi.
A schierarsi contro la superstrada è Carlo Magani, nome di spicco nel mondo della piccola e media imprenditoria. Magani è infatti membro della giunta di Confapi Industria e alla guida del distretto Sudovest milanese dell’associazione. Il giudizio è tagliente: ≪Il comitato Sì tangenziale la smetta di prendere in giro la gente. Le sue ragioni a sostegno della superstrada sono squisitamente strumentali≫. Magani fa una premessa doverosa: ≪Non sono un ambientalista e non faccio parte del movimento No Tangenziale. Io cerco solo di ragionare obiettivamente su un progetto che costerà ai cittadini almeno 260 milioni di euro, secondo le vecchie stime, e che avrà un grande impatto sul territorio≫. Le ragioni a sostegno del progetto ci sono, secondo Magani, ma si riducono a sostanzialmente a una: l snellimento del traffico: ≪È chiaro che una strada esterna alla città calamiterà la maggior parte del traffico che ora grava su via Dante. Ma chiedo ai signori del Sì tangenziale dove sia questo gran traffico di cui si parla tanto. Io non lo vedo. Dopo la chiusura di piccoli e grandi aziende, come Siltal, e la crisi irreversibile di Mivar, il traffico su via Dante si è drasticamente ridotto. Solo alle 8 del mattino e tra le 17.00 e le 18.30 il traffico è in sensibile aumento. Basta questo per rendere indispensabile la superstrada? Io penso di no≫.
Perché invece, chiede Magani agli amministratori attuali della ex giunta Albetti, ≪non si è fatto nulla per potenziare i collegamenti interni= Perché non si è raddoppiato il binario della Milano-Mortara e non si è creato un servizio di trasporto per la città e gli oprerai diretti alle fabbriche? Perché non si sono eliminati caselli ferroviari e semafori, alleggerendo il traffico senza ricorrere a un’opera mostruosa come la superstrada? Sono tutte richiede che avevo fatto a suo tempo a nome di Confapi. Nessuno le ha prese in considerazione≫.
Fonte: Il Giorno – 11 aprile 2014