È ancora in corso ma è giunta ormai a buon punto la manifestazione per dire no al Progetto Anas di tangenziale Vigevano-Magenta-Malpensa e per uscire dalla Legge Obiettivo allo scopo di dirottare le risorse previste dalla Regione e destinate dallo Stato all’opera su soluzioni viabilistiche veramente utili ai territori dell’Abbiatense e del Magentino, al bisogno di collegamenti con Milano di Vigevano e Lomellina, a togliere Robecco dalla morsa del traffico che quotidianamente attraversa il suo centro storico per varcare il Naviglio.
Pacifica e coloratissima. Ha aggregato nella piazza del mercato di Albairate circa 600 persone a piedi e in bicicletta e una cinquantina di trattori (per l’esattezza 46): dati attinti alla conta fatta e rifatta sul campo, con il conforto delle stime indicate dai Carabinieri (presenti in forze insieme ad agenti delle polizie locali di Abbiategrasso e di Albairate) che hanno parlato di 500 persone.
Con quelle raccolte per strada e soprattutto andate ad aggiungersi al lungo corteo all’ingresso di Abbiategrasso da viale Paolo VI (zona Annunciata), diciamo un migliaio di partecipanti tutto compreso. «Siamo tantissimi!», ha iniziato a gridare negli altoparlanti Paolo Bellati (Folletto 25603, La Terra Trema, Notangenziale, Il Pagiannunz non si tocca) dall’alto del carro allestito per l’occasione con musica diffusa e bandiera pirata sul pennone, fin dall’avvio del corteo.
Una esclamazione detta e ripetuta per ringraziare tutti i presenti: «Sindaci, in primis quelli di Albairate e Cassinetta – ha detto la guida della manifestazione – e associazioni, e comitati e tutti voi cittadini, con i quali i governanti di Regione Lombardia e i sindaci di Vigevano e di Abbiategrasso devono fare i conti se vogliono realizzare strade inutili e centri commerciali… Le risorse vanno usate per il reddito, per i bisogni sociali crescenti, non per opere inutili come la tangenziale, o per eventi assurdi cine Expo…».
I discorsi ufficiali vengono però pronunciati in questo momento, all’arrivo del corteo nel centro di Abbiategrasso. Un corteo alla cui testa, dietro il carro che lo apriva, c’erano innanzitutto i sindaci che hanno manifestato la propria adesione con tanto di fascia tricolore: Giovanni Pioltini di Albairate, Luca Duré di Cisliano, Daniela Accinasio di Cassinetta di Lugagnano, Andrea Cipullo di Vermezzo, Gabriella Raimondo di Zelo Surrigone, Omar Cirulli di Gudo Visconti, Daniele Del Ben di Rosate (assente Daniele Pallazzoli di Cusago colpita da attacco influenzale).
A seguire, il popolo dei contrari alla strada e al cemento, con tantissimi striscioni, non pochi bambini al seguito con le loro biciclette o portate sui seggiolini di mamme e papà, uno sventolio di bandiere di ogni genere: dei Notangenziale, dei Notav, di Legambiente, di gruppi ambientalisti locali, della Coldiretti, della Cia, di Confagroicoltura (queste soprattutto fissate in cima ai trattori). Ma anche tante bandiere di partiti e movimenti politici, che in teoria (secondo quanto riferito da persone vicine al sindaco di Albairate, che ha avuto un po’ la funzione di capofila nell’organizzazione di questa manifestazione, insieme ai membri del Tavolo di Lavoro appositamente costituito per dare vita a questa iniziativa) non avrebbero dovuto esserci: tantissime del Movimento Cinque Stelle, alcune dei Verdi, di Rifondazione Comunista (Prc), di Sinistra Ecoloogia e Libertà (Sel), e un’ampia “macchia” viola con bandiere e striscioni del Movimento Popolare Dignità e Lavoro.
Agenti di polizia locale hanno dovuto regolare il traffico lungo viale Giotto dall’intersezione con viale Mazzini el cavalcavia ferroviario che immette sulla sp 114 verso Albairate, dove l’interruzione durata circa un’ora ha causato l’inevitabile formazione di un interminabile serpentone di autoveicoli bloccati. Anche con l’avvicinarsi del corteo al centro cittadino i riflessi sul traffico urbano sono stati inevitabili, ma tutto si è risolto senza incidenti.
Fonte: Ordine e Libertà
28.03.2015
Marco Aziani (“Ordine e Libertà” – aggiornamenti, immagini e servizi sull’edizione da venerdì 3 aprile nelle edicole)