“Ma questa vuole passare un guaio?”: minacce al sindaco anti-cemento

La procura apre un’inchiesta sulle frasi pronunciate nei confronti di Isabella Conti, primo cittadino di San Lazzaro, nel bolognese, che di recente ha bocciato un grosso progetto edilizio. Al vaglio anche gli sms di alcuni politici

BOLOGNA – “Ma cosa intende fare questa? Vuole passare un guaio? Vuole che le capiti qualcosa?”. Queste frasi, che sembrano più delle vere e proprie minacce, sono state pronunciate contro Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro, un comune nel bolognese. Parole che adesso fanno parte di un’inchiesta conoscitiva che la procura di Bologna ha aperto pochi giorni fa, per far luce su una serie di pressioni indebite che il primo cittadino ha riferito ai carabinieri.

Tornare sui propri passi. Perché queste pressioni? A quanto si apprende, come raccontato dall’edizione locale del Resto del Carlino, il sindaco Conti ha denunciato pressioni affinché non bloccasse un mega-progetto di insediamento urbano che prevede la realizzazione di 582 alloggi, una scuola e un centro sportivo a Idice, frazione di San Lazzaro. Insomma, una colata di cemento alla quale il sindaco si sarebbe opposto, nonostante le pressioni. Le frasi incriminate non sono state pronunciate direttamente contro la Conti. Ma sarebbero state dette da un professionista vicino al Pd che, alla fine dell’estate scorsa, di passaggio dal municipio della città, avrebbe parlato con un dipendente il quale, a sua volta, avrebbe riferito tutto al sindaco.

Al vaglio anche sms di politici. La Procura di Bologna sta valutando inoltre alcuni sms ricevuti dal sindaco Conti. Il primo cittadino avrebbe infatti ricevuto dei “consigli” via sms – anche dopo aver sporto denuncia – da alcune persone del mondo della politica: nei messaggi si consigliava al sindaco di valutare la sua decisione, per evitare eventuali problemi di equilibri politici in seguito al fermo dei lavori e per non rischiare azioni di risarcimento danni. L’inchiesta, per il momento conoscitiva e senza ipotesi di reato, è sul tavolo del procuratore aggiunto Valter Giovannini. Alcuni giorni fa il sindaco è stato sentito dai carabinieri del Nucleo investigativo e ha formalizzato la denuncia, facendo nomi e cognomi degli autori delle pressioni, al limite delle velate minacce. Si tratterebbe di persone del mondo della politica e dell’imprenditoria.

Legacoop: “Molto dispiaciuti”. “La Procura fa il suo lavoro. Non ho molto da aggiungere. Auspico che non sia nulla di rilevante. Sono molto dispiaciuta. E’ un’operazione di rilievo economico e speravo che rimanesse tale”. Lo ha detto il presidente di Legacoop Bologna, l’ex senatrice Pd Rita Ghedini, commentando l’inchiesta. La bocciatura del progetto edilizio, formalizzata a fine novembre, aveva innescato le proteste dalla cordata di cooperative che dovevano realizzare l’insediamento.

La solidarietà. Dal Pd a Fi, passando per Sel, Ncd, M5s e Avviso pubblico: tutti con Isabella Conti. Tantissima la solidarietà nei confronti del sindaco da ogni parte politica. “Piena solidarietà” arriva da Sergio Lo Giuduce, parlamentare bolognese del Pd. Un altro deputato democratico, Andrea De Maria, ha chiamato conti “per manifestarle tutto il mio sostegno” mentre Avviso pubblico, rete di enti locali e regioni contro le mafie dice: se fosse confermato, “il fatto assumerebbe risvolti non solo grotteschi – scrive in una nota la coordinatrice regionale Nadia Monti, assessore alla Legalità del Comune di Bologna – ma porterebbe alla luce un modus operandi che avrebbe connotati similari alle ben più note intimidazioni in altre zone d’italia”. Un altro assessore bolognese, Matteo Lepore scrive che “la comunità bolognese non deve lasciarla sola” mentre il capogruppo Dem Francesco Critelli scandisce: “Nessuno pensi che la comunità del Pd non stia dalla parte di Isa”. Solidarietà, infine, anche dal resto della politica, da Sel al Movimento 5 Stelle, da Forza Italia a Ncd.

Isabella Conti
www.repubblica.it
2 gennaio 2015