Ribadiamo ancora una volta che la fantomatica Superstrada che nasce dal nuovo ponte sul Ticino a Vigevano, non va verso Milano ma a Magenta e da li verso Malpensa.
Almeno questo sia fatto conoscere ai cittadini che leggono queste righe, dato che questo nuovo inutile costoso lavoro, è stato venduto ai Vigevanesi come una strada utile per i loro spostamenti verso Milano. Che questo sia chiaro, basta bugie dai fautori di questa superstrada e dai media locali che amplificano queste false informazioni.
Ancora giovedì 3 luglio 2014 presso gli uffici tecnici del settore viabilità e traffico di Regione Lombardia si è tenuto un incontro informativo sullo stato di fatto del progetto ANAS per la superstrada Vigevano-Magenta. L’incontro è stato realizzato grazie all’interessamento dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e ha avuto come interlocutori l’ingegner Colombo della Regione Lombardia e i rappresentanti del comitati NO TANGENZIALE e alcuni sindaci e Amministratori interessati al tracciato. Il tecnico regionale ha descritto in modo chiaro lo stato di fatto e i termini del Progetto della Regione. Viene confermato che ANAS e SEA stanno procedendo ad uno “Stralcio funzionale” del vecchio progetto definitivo ANAS del 2009. Lo stralcio consiste nella eliminazione della tratta Albairate – Tangenziale Ovest di Milano, mentre rimane identico nel tracciato e nella tipologia di costruzione stradale nella tratta dal Ponte di Vigevano a Magenta. Potrebbero esserci degli interventi minimali o piccole modifiche non significative al progetto originario poiché modifiche significative al progetto dovrebbero ripercorrere tutta la trafila della Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica (VIA e VAS) e riportare il progetto al punto di partenza. ANAS si sarebbe impegnata a realizzare l’opera con circa 212-220 milioni di Euro. La nostra considerazione è che il preventivo di spesa risalente all’anno 2009 non siano sufficienti a completare l’opera o costringano le imprese a lavorare in economia e a non realizzare tutte le prescrizioni e mitigazioni previste per la realizzazione del progetto. Questo incontro è servito a chiarire in modo definitivo che le varie dichiarazioni rilasciate in questi anni dalle amministrazioni Pro-Superstrada riguardo alla realizzazione “Ambientale sostenibile e Destinazioni” dell’opera erano pura fantasia non supportata dai fatti.
I fatti sono che si tratta del vecchio progetto ANAS a cui è stata tolta la tratta da Albairate a Milano-Baggio. Speriamo che questo sia chiaro per tutti e che i sindaci interessati a questo tragitto informino i propri cittadini in modo corretto dicendo loro il vero percorso della nuova strada, e il pericolo che i lavori siano fatti senza realizzare tutte le prescrizioni e mitigazioni previste dal progetto.
Ora ci piacerebbe che i sostenitori di questa strada, compresi i sindaci, che organizzano comitati “Prosuperstrada”, pure Confindustria di Pavia, che con messaggi ai propri associati invita ad aderire a questi comitati, rispondessero ad alcune domande e non sostenere un progetto senza spiegare l’utilità dell’opera. Noi le domande le rivolgiamo al sindaco di Vigevano Sala, ma ognuno le può rivolgere nel proprio ambito comunale. Quali opportunità di lavoro può portare ai Vigevanesi, per essere più chiari quanti nuovi posti di lavoro porta questa strada al nostro territorio? Per favore dateci dei numeri. Che vantaggio in ordine di tempo risparmiato può portare per chi in auto si sposta tutti i giorni verso Milano?. Calcolate e ditecelo. Pensate che spostandoci più velocemente verso Albairate, Robecco, Cassinetta, Magenta, questi luoghi portino nuovo lavoro ai disoccupati di Vigevano?. Sapete quante aziende sul territorio di Vigevano si serviranno di questo tracciato per spostare le loro merci in questa direttrice?. Confindustria di Pavia può dirci quante aziende della Provincia Pavese saranno presumibilmente coinvolte nei lavori di questa strada?. Queste sarebbero risposte interessanti da conoscere per convincerci dell’utilità di questo percorso che andrebbe a distruggere decine di Aziende Agricole. Noi non siamo sempre per il no a tutto e a tutti, vorremmo solo che i nostri soldi i soldi di tutti fossero spesi bene non in opere inutili o utili solo a pochi. Noi vogliamo comprendere per poi giudicare, ma per giudicare bisogna essere informati: informateci.
Non però come apparso su stampa locale in un articolo a firma di un ingegnere di Abbiategrasso, che ci spiegava che per non avere morti sulle strade dobbiamo riempire le nostre terre d’asfalto. Non è così, per diminuire gli incidenti stradali bisogna osservare scrupolosamente il codice della strada e i limiti di velocità, questo sarebbe corretto spiegare ai lettori. Ci raccontano, ancora, che il consumo di suolo per questa strada è solo il 4%, non riusciamo a capire su che superficie viene calcolato questo consumo ma si sa gli ingegneri dovrebbero essere bravi con numeri e calcoli, e non ci spiegano se una superficie divisa in due o che lascia una piccola fetta di territorio dall’altra parte della strada come venga calcolata nel computo del consumo di suolo. Pensi ingegnere se la sua fabbrica, se ne ha una, venisse divisa da un muro in due e che ogni volta che deve recarsi dall’altra parte dovesse fare qualche kilometro, anche pochi, facciamo due, per trovare un sottopasso e recarsi sulla sua proprietà. Meno egoismo e pensare anche agli altri forse sarebbe meglio, ma si sa l’intelligenza non è per tutti.
Che tipo di sviluppo vede il nostro simpatico sindaco per Vigevano, forse un dormitorio, dove tutti i suoi concittadini si recano nei territori vicini per lavorare ed avere uno stipendio, o vede una città che possa creare lavoro al suo interno, che sia un polo attrattivo per la Lomellina. Cosa sta facendo per rendere Vigevano, da un punto di vista del lavoro, polo attrattivo e non esportatrice di mano d’opera magari a basso costo. Pensa che basti creare un ITIS per la calzatura per un rilancio di Vigevano. A noi sembra solo nostalgia di un tempo passato che non può tornare.
Noi qualche idea in merito l’abbiamo, pensiamo che sia in atto una transazione dal ciclo fossile al ciclo solare, verso modelli energetici ispirati alle immutabili leggi della termodinamica solare e basata sulle tecnologie della terza rivoluzione industriale a bassa intensità finanziaria e alta intensità di lavoro. “Internet dell’energia” che si basa su cinque pilastri: rinnovabili, idrogeno, reti intelligenti (smart grid), costruzioni o ristrutturazioni a zero emissioni, trasporti a zero emissioni. Perché non creare un polo tecnologico per start up o P.M.I. già operanti nei settori sopra indicati, trasformare una proprietà comunale abbandonata per destinare spazi adeguati a chi desidera investire nelle nuove tecnologie. Cercare l’aiuto, per diminuire i costi di questa operazione, ad associazioni di categoria (qui Confindustria dovrebbe mandare un email ai suoi associati per convincerli ad investire), enti finanziari, ed anche il F.E.S. (Fondo Europeo di Stabilità). Noi siamo pronti ad investire i nostri parlamentari a Bruxelles per facilitare l’aiuto Europeo. Chiedere l’aiuto alle vicine università (Pavia, Milano, Novara etc.) per indirizzare laureati o laureandi con idee e capacità imprenditoriali. Il comune metterebbe a disposizione degli spazi secondo necessità, prevedendo affitti agevolati per i primi anni per aiutare gli inizi di nuove imprese od attirare imprese già attive, che troverebbero spazi attrezzati a costi competitivi.
Questo è il futuro questo è pensare ad una Vigevano pulsante di iniziative nuove.
E se tutto ciò non vi piace o pensate troppo faticoso da intraprendere destinate il denaro verso la creazione di una Ferrovia/Metropolitana che colleghi Vigevano con Milano, visto anche le iniziative di diverse forze politiche locali per portare Vigevano nella prossima città metropolitana di Milano.
Fonte: 5 Stelle Vigevano